Considerazioni su Spot Mastercard
In questi giorni appare spesso in TV uno spot pubblicitario della Mastercard nel quale si assiste a una premurosa manifestazione d’affetto di una figlia nei confronti del padre.
Quest’ultima è partecipe nel meticoloso restauro di una 600 blu che ricorda a lei i tempi della sua infanzia ed al padre quelli della sua giovinezza.
Fin qui ottima idea come spunto per la pubblicità. Non si capisce il motivo per cui nell’esecuzione del filmato si sia incorsi in una serie di errori grossolani, che magari molte persone non noteranno, ma che sono imbarazzanti se qualcuno ricorda ancora qualcosa del passato. Intanto non si capisce come mai, con tante 600 che si possono reperire, sia stato preso in esame un esemplare con paraurti rinforzato e ruote con dischi forati, inesistente sul mercato italiano. (Forse si tratta di una versione argentina Fiat Concord). Inoltre il volante d’epoca acquistato con la carta Mastercard non è quello di una 600.
Fin qui comunque passi, perché si può pensare che si sia voluto fare riferimento ad un acquisto generico, per evitare una pubblicità indiretta ad FCA.
Stona però, e di molto, è, verso la fine della storiella, l’inquadramento della vettura di tre quarti anteriore con la targa “MI A………” grande e quadrata (cioè quella posteriore messa davanti).
Così si crea disinformazione, perché una persona nata dopo il periodo al quale si fà riferimento è propensa a credere che le targhe anteriori negli anni ’60 fossero fatte così.
Per carità, non è una cosa grave, ma se vuoi creare un’atmosfera di nostalgia ripensando ad un momento indimenticabile e struggente del passato, devi cercare di farlo rivivere come era.Sarebbe come ricordare un viaggio fatto a Pisa ritraendo la torre diritta. Lo spettatore osserverebbe: “Guarda come era diritta la torre di Pisa nel 1966!”
S. Vaghetti