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L’epopea dei “cinquantini”

L’epopea dei “cinquantini”

di Roberto Righetti

L’epopea dei “cinquantini” ha avuto inizio nel 1959, quando il neonato Codice della Strada ne sanciva l’indubbia convenienza e la semplicità d’uso: niente patente, niente assicurazione obbligatoria, costo del bollo irrisorio e bassissimo consumo di carburante. Inoltre i nuovi ciclomotori potevano essere guidati liberamente a quattordici anni e l’obbligo del casco era ancora lungi da venire. Queste nuove disposizioni crearono il presupposto per un successo commerciale “Tutto Italiano” senza precedenti. Basti pensare che già nel 1961 sono poco meno di 100.000 i “motorini” venduti. Numero che raddoppia nel giro di pochi anni, passando a oltre 200.000 immatricolazioni nel 1967, per diventare 400.000 nel 1971.

Le condizioni per immetterli sul mercato erano alquanto semplici: questi mezzi non dovevano superare i 40 km/h, mentre i loro motori dovevano avere una potenza non superiore a 1,5 CV, una cilindrata massima di 50 cm³ e un peso limite di 16 chili. Per lo più si trattava di ciclomotori di largo uso e scooter, utilizzati prevalentemente per motivi di lavoro, ma accanto a questi s’imposero prepotentemente alcuni modelli stradali, dapprima solo sportivi e in seguito anche in configurazione cross o Scrambler. Alla loro apparizione le motorizzazioni erano a tre marce, con comando quasi sempre al manubrio, poi arrivarono i modelli con il comando del cambio a pedale a 4 rapporti. In pochissimo tempo queste vere e proprie moto in versione “quattordicenne” entrarono in scena in maniera così netta da fugare ogni dubbio su quale fosse l’oggetto più presente nei sogni dei teenager italiani. A dar man forte alla loro diffusione c’erano anche le gare motociclistiche, che in quel periodo cominciarono ad avere forte eco. Se ne parlava alla radio, sui giornali e perfino in quella formidabile novità chiamata televisione che da poco era entrata nelle case. Le imprese di Agostini, di Pasolini o di Hailwood erano note a tutti, ma le prime e desideratissime moto pesanti erano, purtroppo, appannaggio di un numero ristrettissimo di persone, e in questo contesto i 50 sportivi incarnano in maniera ridotta i mezzi dei campioni, diventando per gli adolescenti qualcosa di imperdibile e irrinunciabile. Nell’arco di breve tempo ogni marchio ebbe in listino un modello denominato Sport, Sprint o Super Sport, ad aprire la via a modelli sportivi sempre più estremi e con nomi sempre più altisonanti.

Alla fine degli Anni 60, ad aggiungere ancora pepe, arrivarono motori che disponevano di 5 o 6 marce, destinati ad aumentare ancora di più le performance di questi missili di piccola cilindrata. Se le specifiche riguardanti peso e cubatura erano sempre entro le norme, l’obbligo di non superare i 40 km/h e di avere una potenza inferiore a un cavallo e mezzo rappresentava, invece, un grosso problema. In molti casi, infatti, oltre che per l’impatto estetico, i cinquantini da sparo attraevano, in quanto, già di serie, erano capaci di raggiungere velocità prossime ai 90 km/h. Sembrava una situazione insostenibile, e in altri Paesi lo sarebbe senz’altro stata, ma gli abitanti del Bel Paese sono noti per la loro inventiva; così, con l’intento di salvare capra e cavoli, alcune aziende pensarono di aggirare l’ostacolo iniziando a promuovere una versione denominata Export, destinata “teoricamente” ai mercati esteri, ma che veniva ufficiosamente distribuita “anche” sul territorio nazionale, per la gioia di commercianti e acquirenti.

Ma proprio le restrizioni del codice in merito alla potenza e alla velocità, fecero nascere la moda del trucco ; buona parte degli utenti infatti,una volta effettuato il rodaggio,provvedeva ad eliminare le strozzature ai passaggi del carburante e dei gas di scarico,per dare al proprio mezzo le stesse caratteristiche della versione export, chi non ricorda il famoso kit Pollini!!!, ma per qualcuno questo non era sufficiente,e nell’intento di cavalcare un mezzo ancora piu estremo senza arrivare al piu oneroso acquisto di kit completo di potenziamento,adottava la soluzione del famoso carburatore 19 con marmitta ad espanzione o spillo, che per chi desiderava maggiori prestazioni era la soluzione piu economica . Con il carburatore del 19 e la marmitta a spillo o ad espanzione il cinquantino acquistava prestazioni da vera motoleggera, e il proprietario si poteva lanciare cosi,in un’ orgia di decibel , e nella vietatissima e pericolosa impennata.

Sicuramente un po di nostalgia nel ricordare dal benzinaio “tre litri al 5 ..!! oppure due litri al 4..!!
Che indicavano la percentuale d’olio da miscelare con la benzina, a seconda del tipo di motore e di preparazione che avevamo. La miscela poteva essere anche preparata anche in casa,dosando l’olio con un’apposito misurino e magari aggiungendo anche una dose di olio di ricino;questo sistema era usato da chi usava il cinquantino in competizioni e il motore doveva essere adeguatamente protetto per l’elevato numero di giri che si era riusciti ad ottenere.

Tutto questo partendo dal leggendario Mosquito ,che non era altro che una bicicletta motorizzata,
ed tutta una serie di veri piccoli bolidi nati nel decennio 1969/70 saranno in esposizione alla prossima mostra scambio di Grosseto.
Tanto per citare qualche modello non potrà mancare tutta la serie dei famosi Corsarini,il Motom,i cosi soprannominati Gilerini, Il Malanca che con il suo modello “Testa Rossa” padroneggiava su tutti,il tanto desiderato Caballero,il Mondial e il Testi gli storici antagonisti del Malanca, non mancheranno i primi scooter che anno segnato un’epoca Vespa 50 ( chi mangia le mele è vespa ..famoso spot della Piaggio) Lambrettino 50 per poi non tralasciare quella categoria che tra virgolette era indirizzata ad un pubblico femminile ,che non veniva truccato…, il famoso Ciao, il Garellino, il SI, e tanti altri.

Come conseguire il Certificato di Identità (Targa Oro)

 

Come fare domanda di conseguimento del Certificato di Identità ASI
(c.d. Omologazione / Targa Oro)

 

Il richiedente deve essere in possesso di veicolo ben conservato o restaurato nel rispetto dell’originalità; tali caratteristiche possono essere verificate documentandosi con libri o affidandosi al parere di persone esperte ( meccanici, carrozzieri, tappezzieri del settore dell’auto d’epoca).

 

A questo punto è necessario produrre:

 

  • Documentazione attestante la storia del veicolo: copia della carta di circolazione e, nel caso questa non riporti gli estremi di tutti i proprietari del veicolo dal momento della sua immatricolazione, originale dell’estratto cronologico da chiedere al PRA;
  • Foglio complementare o C.D.P. in copia.
  • Fotografie del veicolo in  formato elettronico, come da decalogo del documento di richiesta.
    Le foto devono essere nitide, luminose e con sfondo neutro. In particolare deve essere verificata la leggibilita’ dei numeri di telaio e del motore, completi di prefisso (ad esempio, per la fiat 600 d, non 565.345, ma 100 d – 565.345 oppure 100 d. 000 – 565.345).
    Per i criteri da usare nel fare le foto può essere utile seguire i suggerimenti indicati nel decalogo per conseguire il semplice certificato di rilevanza storica e collezionistica.
  • Ricevuta bollettino di conto corrente postale intestato all’ASI – Automotoclub Storico Italiano c.c. 40357105 – recante la causale : Certificato di Identità auto (per es. fiat 1100 targa li 26936) indicando nome, cognome ed indirizzo del socio richiedente, che deve essere lo stesso presente nella domanda.

Nel caso in cui il veicolo sia stato restaurato, è bene allegare foto che lo ritraggano nelle condizioni nelle quali è stato ritrovato e dei vari interventi effettuati sulla carrozzeria, meccanica e tappezzeria.

Bisogna risalire al numero del codice del colore e marca della vernice relativa sia della carrozzeria che dei cerchi ruota; successivamente è necessario ottenere dal carrozziere i cartoncini (che devono essere allegati alla domanda).

Occorre, inoltre, allegare campioni della tappezzeria ed indicarne il codice di identificazione.

(per i frammenti di tappeti, tappezzeria dei sedili anteriori e posteriori e del rivestimento padiglione, si consiglia di asportare piccoli campioni da parti non visibili, ad esempio alzando guarnizioni, batticalcagno laterali, dai risvolti interni dei sedili (sempre che non si abbia la fortuna di avere una vettura gemella da “cannibalizzare”, o un tappezziere che abbia degli scampoli identici in magazzino!).

Si raccomanda l’estrema pulizia del veicolo in tutte le sue parti anche e soprattutto meccaniche, sia al momento della produzione fotografica, sia al momento della seduta di verifica da parte della commissione ASI.

(Non c’è niente che indisponga di più i commissari esaminatori quanto la trascuratezza e il disinteresse dimostrato dal proprietario nel presentare un mezzo in disordine o non scrupolosamente lavato!)

In caso di necessità il Commissario Tecnico dell’AMAS) si rende disponibile per completare la domanda nella parte delle caratteristiche tecniche e per controllare la documentazione fotografica.

Si ricorda che l’attestato costituisce un elemento di gratificazione per il proprietario, appassionato del proprio veicolo: si richiede, pertanto, la massima collaborazione e impegno.

A proposito di Cinture

Con l’entrata in vigore della “Patente a Punti”, che prevede la sottrazione di 5 punti per il mancato uso delle cinture di sicurezza, ecco alcune precisazioni circa l’istallazione delle stesse sui veicoli iscritti all’ASI: se il veicolo è predisposto in origine dei punti di attacco per le cinture di sicurezza, le stesse dovranno obbligatoriamente essere installate ed utilizzate, in caso contrario no.

Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, con la Circolare n. B53/2000/MOT del 22 giugno 2000, precisa che “… l’obbligo dell’installazione delle cinture di sicurezza ricorre, sia per i posti anteriori che per quelli posteriori, per tutti i veicoli della categoria M1 che, immatricolati a far data dal 15 giugno 1976, siano predisposti sin dall’origine con specifici punti d’attacco”.

Per quanto riguarda il trasporto dei minori sui sedili posteriori, l’art. 172 del codice della strada al comma 5, prevede che “i bambini di età inferiore ai tre anni che occupano i sedili posteriori possono non essere trattenuti da un sistema di ritenuta se sono trasportati in un veicolo in cui tale sistema non sia disponibile, purchè siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore ai sedici anni”.

V Trofeo Città di Scansano (19 Sett 2010)

V TROFEO CITTA’ DI SCANSANO (19 SETTEMBRE 2010)         

 

Domenica 19 settembre si è svolto il tradizionale Raduno,  Trofeo Città di Scansano, giunto  alla V edizione.

Una giornata in gran parte soleggiata, una interessante visita guidatA al museo archelogico di Scansano, un buon pranzo all’agriturismo Bella Vista in località Querciolaie,   hanno contribuito al successo della manifestazione.

Ventiquattro equipaggi hanno partecipato alla Prova di Regolarità  con partenza dal piazzale antistante la sede AMAS a Casalecci e con arrivo a Scansano, dove si è avuto il ricongiungimento con altri equipaggi  giunti da altre località. 

 Dopo un aperitivo consumato al Bar le Cascine il gruppo ha raggiunto in carovana dopo una passeggiata di 25 km lungo un percorso senza traffico, l’agriturismo Bella Vista.  

La giornata si è conclusa con le premiazioni dei primi 5 classificati della prova di regolarità  e la consegna ai presenti di un omaggio offerto dal Club.

Classifica della gara:  1° Serafini Mario. 2° Verdiani, 3° Tigli David, 4° Potenza Raffaele, 5° Monari Morello.

Legge sui Veicoli Storici e di Interesse Collezionistico

In data 19 marzo 2010 è stato pubblicato nella gazzetta ufficiale n.65 (supplemento ordinario n. 55) il Decreto 17 Dicembre 2009 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti: Disciplina e procedure per l’iscrizione dei veicoli di interesse storico e collezionistico nei registri, nonchè per la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica.  Il decreto è entrato in vigore dal 20 Marzo 2010. Il provvedimento disciplina i requisiti dei veicoli di interesse storico sotto il profilo dell’adeguato modo di conservazione e quello di verifica delle prescrizioni di sicurezza richieste.

Le disposizioni:

  1.  Iscrizione dei veicoli in uno dei registri riconosciuti (ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI).

L’iscrizione ad uno dei registri è presupposto indispensabile per acquisire la qualifica di mezzo di interesse storico e collezionistico. La richiesta di iscrizione può avvenire solo per i veicoli la cui data di costruzione risalga almeno a 20 anni prima. Solo questi Registri sono abilitati a rilasciare il Certificato di rilevanza storica e collezionistica.

2. Riammissione alla circolazione (veicoli in precedenza cessati dalla circolazione o di origine sconosciuta).

La certificazione in strada di un veicolo certificato è subordinata alla verifica dei requisiti   mediante visita e prova. Le verifiche, da eseguirsi sempre dopo il rilascio del certificato storico e le competenze  degli accertamenti sono riportate nell’ellegato II del decreto. Le procedure  per l’ammissione alla circolazione dei veicoli variano  essenzialmente se:

  • i veicoli sono muniti di regolari documenti di circolazione enon sono mai stati dismessi,
  • i veicoli non sono muniti di regolari documenti  di circolazione e/o dismessi: veicoli radiati dl PRA (per diverse motivazioni: radiazione d’ufficio, ritiro dalla circolazione, demolizione); i veicoli di origine sconosciuta; i veicoli mai immatricolati; i veicoli provenienti dall’estero.

Fra queste molteplici fattispecie un altro parametro spesso discriminante è la data di costruzione del veicolo se antecedente al 1° gennaio 1960. Il competente Ufficio del Dipartimento per i trasporti provvede alla reimmatricolazione dei veicoli che hanno superato con esito positivo l’accertamento tecnico e rilascia la carta di circolazione.

3. Revisione periodica dei veicoli di interesse storico:

sono sottoposti a revione periodica con cadenza biennale, secondo il consueto calendario, con controlli tecnici  come specificato nell’allegato III del decreto. Le revisioni dei veicoli certificati, costruiti prima del 1° gennaio 1960, son effettuate esclusivamente dagli Uffici della Motorizzazione Civile  (UMC).

Nota Importante:

per eseguire le revisioni è indispensabile che nella banca dati della Motorizzazione risulti l’abbinamento targa-numero telaio, cosa che esiste solo per i veicoli di recente immatricolazione. Per gli altri (con vecchi libretti) occorre fare prima l’abbinamento o direttamente alla Motorizzazione o tramite ACI.

 

 

Come richiedere l’omologazione delle auto

OMOLOGAZIONE ASI AUTO

La vettura dovrà essere in ottimo stato di conservazione oppure restaurata in modo conforme all’originale. Richiedere l’apposito modulo in segreteria.
Per richiederne il rilascio il socio dovrà far pervenire alla segreteria del Club le seguenti fotografie nel formato standard 10 x 15:

  • Lato sinistro + lato destro;
  • ¾ anteriore (lato sinistro) + anteriore (centrale) + posteriore (centrale) con targhe ben visibili;
  • blocco motore lato sinistro + lato destro;
  • sedili anteriori;
  • sedili posteriori;
  • cruscotto;
  • ruota con caratteristiche del copertone ben visibili;
  • interno baule;
  • targhetta con numero di telaio;
  • numero di telaio punzonato;
  • numero di motore.

e inoltre

  • Fotocopia della pagina del libretto di circolazione riportante i dati della vettura e di quella riportante il nome del proprietario

Il costo di questo documento è di €105,00 da effettuarsi sul c/c postale n° 1943225 intestato al nostro Club o tramite bonifico sul conto corrente bancario aperto presso Banca della Maremma alle seguenti coordinate:
Codice IBAN – IT50E0863614304000000380310.

La Commissione Tecnica ASI rilascerà ai veicoli idonei un certificato con foto e dati del veicolo e una targa di ottone. I documenti verranno spediti dall’ASI al Club di competenza che a sua volta li farà pervenire al possessore del mezzo.

Come richiedere l’omologazione delle moto

OMOLOGAZIONE ASI MOTO

La moto dovrà essere in ottimo stato di conservazione oppure restaurata in modo conforme all’originale. Richiedere l’apposito modulo in segreteria.
Per richiederne il rilascio il socio dovrà far pervenire alla segreteria del Club le seguenti fotografie nel formato standard 10 x 15:

  • Lato sinistro + lato destro;
  • ¾ anteriore (lato sinistro) + ¾ posteriore (lato destro);
  • blocco motore cambio lato sinistro + lato destro;
  • vista dall’alto;
  • targhetta con numero di telaio;
  • numero di telaio punzonato;
  • numero di motore.

e inoltre

  • Fotocopia della pagina del libretto di circolazione riportante i dati della moto e di quella riportante il nome del proprietario

Il costo di questo documento è di €60,00 da effettuarsi sul c/c postale n° 1943225 intestato al nostro Club.

La Commissione Tecnica ASI rilascerà ai veicoli idonei un certificato con foto e dati del veicolo e una targa di ottone.

Fari accesi di giorno e veicoli storici

Sono esentati dall’accensione dei fari di giorno fuori dai centri abitati ESCLUSIVAMENTE i veicoli ISCRITTI nei Registri ASI, Storico Lancia, Italiano Alfa Romeo, Italiano Fiat e storico FMI

Testo della legge 1 agosto 2003, n° 214: “Fuori dai centri abitati, durante la marcia dei veicoli a motore, ad eccezione dei veicoli iscritti nei registri ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, è obbligatorio l’uso delle luci di posizione, dei proiettori anabbaglianti e, se prescritte, delle luci della targa e delle luci d’ingombro. Durante la marcia, per i ciclomotori ed i motocicli é obbligatorio l’uso dei predetti dispositivi anche nei centri abitati.”

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